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Sottocultura

Il K-Pop – un fenomeno globale che ha portato gioia a migliaia di persone

Il K-pop, abbreviazione di “Korean Pop”, ovvero musica pop coreana, ha preso d’assalto l’industria musicale grazie a moltissimi gruppi che, se all’inizio erano per lo più noti solo in patria, ora lo sono diventati anche a livello globale.

Le Origini del K-Pop

Le origini di questo genere musicale però non hanno niente a che vedere con quello che si potrebbe pensare; risalgono infatti all’ultimo ventennio del 1800 quando artisti e case discografiche coreane ebbero l’idea di riscrivere alcune popolari canzoni occidentali in coreano.

Nel 1910, la Corea fu annessa al Giappone. Durante questo capitolo estremamente triste e violento della storia coreana, anche la musica del paese subì un forte condizionamento da parte del Giappone. Ma, comprensibilmente, ancora la musica coreana non ebbe un’impennata. Fu solo dopo la liberazione dal Giappone e dopo la fine della guerra di Corea che la cultura musicale ebbe un incremento decisivo anche grazie alla ripresa economica.

Le influenze musicali che hanno fatto il K-Pop

Dai vari movimenti occidentali, come ad esempio l’hippy e trot con ballad, nacquero moltissimi generi sperimentali. Figlio di uno di questi generi furono i Seo Taiji and Boys, gruppo che all’inizio degli anni novanta unì coreografie di ballo agli elementi musicali più in voga all’estero, come il rap, riuscendo a dare vita a un nuovo genere: il K-Pop.

Da lì in poi, il K-pop ha preso piede tra i giovani, divenendo una subcultura sempre più affermata che affianca coreografie ricercate ad uno stile musicale sempre più all’avanguardia.

Ed è poi grazie all’avvento dei social network che il genere subisce un drastico incremento di successo, divenendo così il fenomeno che noi tutti conosciamo, che dal 2018 ha invaso con la sua popolarità gli schermi di tutto il mondo.

Tra i maggiori esponenti ad aver raggiunto la fama mondiale sono:

Il Boom dei BTS

I “Bangtan Sonyeondan” (letteralmente “Boyscout a prova di proiettile”), meglio conosciuti come i BTS, e per questo chiamati anche “Beyond the Scene”, sono forse il gruppo sudcoreano più noto; formatisi nel 2013, non hanno smesso di spopolare nelle classifiche mondiali.

I membri dei BTS sono sette: RM, Suga, Jin, J-Hope, Jimin, Jungkook e V, il gruppo ha fin da subito iniziato a sperimentare con un repertorio musicale che spaziava dall’hip-hop alle ballate emotive, affrontando così nelle loro canzoni svariati temi che andavano dall’amore alla pressione sociale.

Ma il vero segreto della loro fama sono state soprattutto le loro incredibili performance sul palco, ricche di coreografie complesse e straordinarie, che richiedono una coordinazione di altissimo livello.

I loro fan, noti con il nome di “ARMY”, sono sicuramente la fanbase più grossa che si sia mai visto per un gruppo sudcoreano, e senza alcun precedente in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti.

I BTS sono noti anche per loro iniziative di beneficenza e per l’impegno verso i loro fan: inviando ai chi loro fan messaggi di supporto positivi, di accettazione e fiducia in loro stessi, sono così diventati dei veri e propri ambasciatori della cultura coreana all’interno del mondo dell’intrattenimento.

Tra i loro brani più famosi vi sono “Dynamite”, “Blood Sweat & Tears” e “DNA”.

Una Realtà di Sacrifici

Il K-pop è stato definito dall’Institut national de l’audiovisuel come una “fusione di musica sintetizzata, danze taglienti ed alta moda molto colorata”, che riassume perfettamente il concetto stesso del genere visto che le canzoni del genere consistono spesso di un mix tra pop, rock ed elettronica e anche basi hip hop ed R&B.

Ma la fama ha un costo. Le agenzie che si occupano di scoprire i grandi talenti del settore cercano spesso ragazzi e ragazze estremamente giovani. Una volta trovati i nuovi volti, questi poi vivranno assieme e spenderanno moltissimi anni nel perfezionare il canto e il ballo ad ogni ora del giorno, con poco tempo di riposo. La giornata tipo di un K-pop idol comincia alle cinque del mattino e non finisce prima delle dieci di sera.

E, come se questo non fosse abbastanza, sono necessarie anche ore di lezione nell’apprendere le lingue straniere. Nemmeno sulla loro immagine hanno controllo gli artisti: è l’agenzia stessa a decidere come un cantante si deve vestire e se deve procedere con qualche operazione chirurgica.

La pressione sociale riguardante l’estetica ha fatto sì che la chirurgia plastica divenisse quasi scontata per far sì che sia i ragazzi che le ragazze potessero ottenere una possibilità per emergere in questo settore così competitivo ed intransigente.

Molto spesso i metodi delle agenzie sono stati criticati a livello mondiale, con molte delle critiche rivolte soprattutto ai canoni estetici imposti da quest’ultime verso i suoi talenti.

Con queste premesse, infatti, non sorprenderà sapere che i cantanti hanno spesso pochissimo tempo libero a loro disposizione, e molti di loro crescono con disordini alimentari. Per rimanere attraenti, infatti, agli artisti e viene limitato il cibo, spesso associato ad un qualcosa di negativo. Soprattutto alle ragazze viene imposta una magrezza eccessiva. Oltre a decidere se e quali relazioni romantiche gli artisti possono intrattenere, l’agenzia controlla spesso anche le amicizie dei ragazzi.

Tutto questo controllo non nuoce solamente ai singoli artisti, ma bensì anche ai fan che, avendo preso i loro beniamini a esempio, sono sempre più convinti loro stessi di necessitare della chirurgia estetica per emulare i loro cantanti preferiti. Anche i disordini alimentari sono estremamente diffusi tra i K-fans.

Tutto questo ha portato il settore a ricevere non poche lamentele su social network come Twitter, dove sono state più volte portati alla luce scandali e oppressioni sociali avvertite dai giovani riguardanti il tema dell’estetica.